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Studenti con BES - Bisogni Educativi Speciali



Il problema dell'integrazione

Affrontare il problema dell'integrazione degli studenti con difficoltà di apprendimento, a qualsiasi livello essa si collochi, richiede agli insegnanti lo sforzo di evitare la polemica, lo scoramento e la rassegnazione. Innanzitutto è sicuramente un problema in riferimento allo studente che, uscendo dagli "ideali" standard di competenze e di prestazioni che definiscono lo studente "normale" e lo inseriscono in un gruppo uniforme, presenta individualmente i suoi specifici caratteri che difficilmente consentono di associarlo ad altri. Il problema sta nel riconoscere l'unicità e la tipicità dello studente in difficoltà a rispondere adeguatamente ad esse. Ma è un problema anche in riferimento alle risorse umane e strumentali, interne ed esterne alla scuola che ogni singolo istituto ha a disposizione per potere davvero realizzare l'integrazione e non andare solo un pò più in là dell'inserimento.


Esigenze educative

L'integrazione dello studente con disagio/deficit cognitivo e quindi con bisogni educativi speciali implica la risposta a due esigenze: una di ordine educativo, l'altra di ordine didattico. Educativamente, lo studente con bisogni educativi speciali è a pieno diritto membro del gruppo a cui appartiene ed è tenuto a perseguire gli obiettivi educativi che il Consiglio di Classe stabilisce per i propri allievi e a partecipare pienamente alla vita di classe. L'inserimento di questi studenti giova non solo a questi ultimi, ma anche a tutta la comunità scolastica, poiché la loro presenza contribuisce a formare giovani più tolleranti, più aperti e più disponibili di fronte alle diversità. Tuttavia spesso, e sopratutto se i bisogni di questi studenti emergono da una patologia di disabilità dichiarata, essi vivono ai margini della vita di classe, poiché le loro capacità - che esistono - non sono tali da permettere loro di partecipare alle attività didattiche proposte agli altri compagni e vengono quindi spesso indirizzate verso compiti che differiscono per ambiti e contenuti dal lavoro disciplinare che si svolge in classe. Il rischio che si corre è che lo studente aumenti il suo disagio, si senta inadeguato alla vita scolastica, inasprisca la sua sensazione di diversità con la conseguente perdita di motivazioni e stimoli personali. Il recukpero è sempre possibile quando si promuove e si sostiene la sua partecipazione alla vita della comunità scolastica.


Esigenze didattiche

Didatticamente, tale rischio è ancora più evidente quando lo studente deve affrontare lo "studio" delle materie scolastiche e forse ancor di più quando si tratta della lingua straniera. Vi è infatti spesso la tendenza a considerare che questi studenti non debbano "perdere tempo" con le lezioni di lingua straniera, ma che sia più utile fornire loro quelle conoscenze che contribuiranno poi alla loro autonomia una volta fuori dalla scuola. Inoltre si reputa inutile insegnare le lingue straniere ad alunni che già hanno difficoltà nella lingua materna. Al contrario, l'apprendimento di una lingua straniera può avere un'influenza positiva sui processi cognitivi generali poiché stimola la riflessione e permette a questi studenti di ripercorrere tappe dell'apprendimento o recuperare abilità di base che non hanno completamente assimilato. La lingua straniera inoltre stimola la comunicazione e favorische la possibilità di relazione e la socializzasione.


Il Docente Referente BES

Al Liceo Linguistico G. Parini siamo convinti che a ogni ragazzo sia possibile raggiungere gli obiettivi prefissati se viene guidato e rispettato nella sua identità e nelle sue eventuali difficoltà.  Per questo accogliamo volentieri le indicazioni ministeriali circa i studenti con bisogni educativi speciali, a partire dalla nomina di un Docente Referente BES che sia un riferimento per genitori ed insegnanti. Le funzioni del referente riguardano la sensibilizzazione e l’approfondimento delle tematiche, nonché il supporto vero e proprio ai colleghi insegnanti direttamente coinvolti nell’applicazione didattica.

Il referente deve aver acquisito una specifica formazione e aver maturato esperienza nell’ambito dei Disturbi Specifici di Apprendimento. Le funzioni del referente sono le seguenti: fornire informazioni circa le normative vigenti e in merito alle misure compensative e dispensative in vista dell’individualizzazione e personalizzazione della didattica; fare da mediatore tra scuola, famiglia, studente (se maggiorenne) e strutture del territorio; collaborare all’individuazione di strategie volte al superamento dei problemi esistenti nella classe con alunni con BES; curare la dotazione di ausili e di materiale bibliografico all’interno dell’Istituto; diffondere le notizie riguardanti l’aggiornamento e la formazione nel settore e informazioni riguardo a strumenti web per la condivisione di buone pratiche.

Rimane secondo noi fondamentale che ogni docente si senta pienamente corresponsabile nel processo di apprendimento degli studenti con BES, nella convinzione che ogni alunno sia da supportare nelle sue difficoltà, da conoscere e  valorizzare nelle sue potenzialità.


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